Le nuove Linee Guida di Prevenzione e Trattamento delle Lesioni da Pressione emanate dall’EPUAP
Linee Guida EUPAP 2021: la metodologia
L’Epuap (European Pressure Ulcer Advisory Panel) ha recentemente pubblicato la terza edizione delle Linee Guida di Prevenzione e trattamento delle Lesioni da Pressione. La guida è stata aggiornata in base alle prove di efficacia supportate dalla ricerca e in base alla forza delle raccomandazioni emerse. Sono state valutate e analizzate criticamente tutte le pubblicazioni fino al mese di Agosto del 2018.
Ad ogni studio osservato è stato assegnato un livello delle evidenze in base al disegno della ricerca. Unendo le varie prove a sostegno di ogni raccomandazione è stata assegnata una forza delle Evidenze.
La forza delle raccomandazioni che ne è risultato serve per gli operatori sanitari nel dare la giusta priorità agli interventi assistenziali.
Le principali modifiche rispetto all’edizione 2019
La struttura dell’edizione 2019 è stata modificata sia nella grafica che nei punti. Viene inserito il punto relativo alle Lesioni da pressione del Tallone. Detersione e Debridement sono accorpate in un unico paragrafo. Il paragrafo delle Medicazioni e trattamento delle Ldp si rinomina in Medicazioni per ferite. Viene inserito il paragrafo che prende in considerazione l’implementazione delle Migliori pratiche in ambito clinico e dell’educazione Professionale. Ritroviamo il paragrafo relativo alla qualità di vita, cura di sé ed Educazione (rivolta al paziente).
Infine, nell’implementazione delle migliori pratiche in ambito clinico si rimanda all’ambito organizzativo il piano di miglioramento della qualità per ridurre le lesioni da pressione.
Naturalmente una premessa che viene fatta dal gruppo di lavoro è che le raccomandazioni basate sull’evidenza e le indicazioni di buona pratica contenute nel documento possono essere incoerenti con i progressi e con le realtà lavorative che il mondo del Wound Care può presentare. Pertanto, il professionista sanitario è responsabile del mantenimento delle conoscenze pratiche nell’ambito della ricerca e dei progressi tecnologici che potrebbero modificare il processo clinico decisionale.
Legge Gelli: Linee guida e Wound Care
Come ben sappiamo con l’entrata in vigore della Legge Gelli Bianco n. 24 del 2017 all’art 5 è stato inserito: L’art. 5 prevede che “Gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative e di medicina legale, si attengono, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida”. Le linee guida saranno elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati, società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in un apposito elenco istituito dal Ministro della Salute. Le linee guida, previa verifica della sussistenza di tutti i requisiti di legge, entreranno a far parte del Sistema nazionale per le linee guida (SNLG), organismo gestito dall’Istituto Superiore di Sanità. In mancanza di linee guida ci si dovrà attenere alle “buone pratiche clinico assistenziali” (in pratica, alle evidenze scientifiche).
Linee Guida e raccomandazioni: lo stato dell’arte in Italia
Sul sito dell’Istituto superiore di sanità SNLG (consultabile cliccando qui) si può già reperire il documento redatto dall’AISLeC (Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee) relative alle “Raccomandazioni per la valutazione e gestione del paziente affetto da lesioni da pressione del tallone”. Un grande goal tutto Italiano che sta diventando un riferimento nella comunità scientifica del Wound Care. Mentre sono ancora in fase di elaborazione le Linee guida sulla prevenzione e trattamento delle Lesioni da Pressione. L’Associazione Italiana Ulcere Cutanee Onlus ha proposto il proprio progetto (consulta la pagina qui) che è stato giudicato eleggibile.
Responsabilità degli operatori sanitari: l’importanza dell’aggiornamento continuo
In attesa di avere a disposizione queste ultime linee guida è necessario comunque essere aggiornati sui documenti redatti dalle Comunità scientifiche di settore per non incorrere, così come previsto dall’art. 6 della predetta legge “nella responsabilità per gli operatori sanitari di essere accusati di Imperizia” (clicca qui per approfondire).
Infatti: “L’art. 6 introduce l’adesione alle linee guida come fattore esimente da responsabilità per gli operatori sanitari per i casi imperizia (il sanitario continuerà a rispondere in caso di imprudenza e negligenza, in quanto condotte non scusabili)”.