Service Med in crescita grazie al fondo di Intesa
L’azienda produce dispositivi per la cura domiciliare: +15% nel volume d’affari. Leader in Veneto dove fornisce le strutture pubbliche.
Espandere il business a tutto il territorio italiano, andare oltre i confini nazionali e modificare le linee strategiche diventando partner della pubblica amministrazione nella cura domiciliare dei pazienti.
Erano i tre obiettivi che Atlante Privaty Equity, il fondo del gruppo Intesa Sanpaolo, si era posto quando nel 2015 acquistò il 75% delle quote di Service Med.
L’azienda di Bussoloengo, nata quarant’anni fa e specializzata nella produzione e commercializzazione di servizi sanitari con focus sui dispositivi dedicati alla prevenzione e alla cura delle patologie legate alla lungodegenza, già allora era leader del settore nel Nord Italia con un fatturato di circa 17 milioni di euro.
“L’obiettivo del fondo Atlante era quello di creare una piccola multinazionale italiana”, spiega Silvio Gherardi, amministratore delegato con una lunga esperienza come medico chirurgo e, successivamente, come dirigente di numerose aziende anche straniere del settore.
A lui Atlante ha affidato la guida operativa di Service Med ottenendo, già a distanza di due anni, notevoli risultati.
“Siamo entrati in nuove regioni dal Nord al Sud Italia”, spiega, “pur mantenendo una posizione di leader in Veneto, dove abbiamo vinto la gare per la fornitura di tutte le strutture pubbliche”. In termini di fatturato la situazione è mutata di poco, un aumento di un milione di euro, “ma è indicativa la crescita del 15% del volume d’affari”, sottolinea Gherardi.
Per gestire questa espansione Service Med conta su due centri logistici in Veneto e quattro magazzini periferici, per un totale di 105 dipendenti.
Poi c’è il fronte della crescita all’estero: ”Siamo in trattative per entrare nel mercato del Regno Unito, che è il più importante in Europa, in Germania, in Slovenia e Francia: per la metà del prossimo anno contiamo di essere anche in queste aree”. A sostenere questo percorso c’è anche la partecipazione di Service Med a Medica, la fiera che si sta svolgendo in questi giorni in Germania a Dusseldorf, la più importante del settore a livello mondiale: “Portiamo la nostra qualità all’estero, l’Italian Style che, anche nel nostro ambito, è molto apprezzato”, ammette l’ad.
Un salto in avanti decisivo che va di pari passo con il cambiamento strategico che ha avviato Gherardi in azienda: non essere più solo produttori e distributori di dispositivi, ma diventare partner delle pubbliche amministrazioni nella cura domiciliare. Perchè è verso questa strada che si sta andando. “La popolazione sta invecchiando”, spiega Gherardi, “ma la gestione ospedaliera dei pazienti è troppo costosa perciò si sta cercando di passare alle cure domiciliari, che chiedono però un coordinamento tra medici, infermieri e farmacie.
Il nostro obiettivo è mettere a disposizione delle amministrazioni servizi e strumenti di ultima generazione, realizzati da noi ma anche acquistati all’estero, che permettano la gestione da remoto del singolo paziente, migliorandone la qualità della vita e facendo risparmiare le casse dello stato”. Un progetto ambizioso, una rivoluzione per l’assistenza sanitaria che potrebbe partire proprio da Verona.
©L’Arena di Verona, 20 Novembre 2017, pg. 10