Superfici antidecubito a domicilio: come scegliere la soluzione migliore

Prevenzione delle lesioni da pressione: i 5 accorgimenti fondamentali

Gli atti preventivi da adottare per evitare l’insorgenza delle lesioni da pressione evitabili sono cinque ed interessano:

  • la cura della cute,
  • il controllo dell’incontinenza,
  • la corretta nutrizione,
  • una mobilizzazione passiva e/o attiva
  • e la valutazione dell’utilizzo di una superficie multimodulare antidecubito anche a domicilio.

Superfici antidecubito a domicilio: come scegliere la soluzione migliore

Quest’ultimo dispositivo aiuta a ridurre le pressioni di contatto sviluppate dal corpo sulle zone di appoggio secondo diverse modalità. Infatti, le superfici antidecubito non sono tutte uguali e la loro efficacia dipende molto dalle peculiari caratteristiche tecniche e costruttive.

Per fare la scelta giusta, il caregiver (l’assistente familiare) o il paziente che si deve orientare in questo mondo poco conosciuto può percorrere diverse strade:

  1. Può affidarsi al Medico Prescrittore della ASL che si attiene al Nomenclatore Tariffario per l’erogazione dei presidi.
  2. Può scegliere di acquistare/noleggiare il presidio direttamente da una sanitaria di fiducia.
  3. Oppure si rivolge alle aziende specializzate nel rental dell’antidecubito che noleggiano superfici hightech. Per intenderci le stesse superfici che vengono utilizzate nelle strutture ospedaliere.
  4. In alternativa esegue una ricerca su Internet senza avere dei parametri da considerare per fare una scelta oculata.

La giusta superficie antidecubito: i parametri di scelta

Nella scelta della superficie antidecubito più adatta da usare a domicilio, è bene tenere in considerazione 5 parametri, ovvero:

  • Livello di immobilità e di inattività dell’assistito.
  • Necessità di controllare il microclima, riducendo le forze di taglio e di frizione.
  • Dimensioni, peso e distribuzione corporea dell’assistito.
  • Rischio di sviluppare Lesioni da Pressione.
  • Il numero, la localizzazione e la gravità di lesioni già presenti.

La valutazione in genere deve essere effettuata da un operatore sanitario specializzato in Wound Care. In grado di considerare tutti i fattori a 360° e suggerire la soluzione migliore. Tale personale specializzato è anche in grado di effettuare il collaudo della medesima superficie oppure di riscontrare eventuali problematiche tra cui la più deleteria è l’effetto bottom out.

Come funzionano le superfici antidecubito multimodulari

Le superfici multimodulari antidecubito sono così definite in quanto presentano una serie di peculiarità che le distinguono dai normali sovramaterassi a motore. Sicuramente partiamo da un’altezza della superficie superiore ai 10 cm. L’optimum sono sistemi che hanno un’altezza delle celle compresa tra i 16 ed i 23 cm, in questo modo il paziente riesce ad affondare bene ma non tocca il fondo.

Deve essere dotata di una cover che garantisca l’adeguato microclima, che riduca le forze di frizione e di taglio e che sia sanificabile con processi industriali certificati. Il tessuto deve essere cedevole e bielastico per evitare l’effetto “amaca”. Tali coperture garantiscono la limitazione della macerazione della cute.

Queste superfici vengono definite multimodulari in quanto costituite da celle divise nei vari settori (Testa, tronco e gambe) ognuna di queste porzioni controllata da un compressore in grado di redistribuire le pressioni. Inoltre, sono dotate di allarmi in grado di indicare difetti di funzionamento. L’allarme avvisa se vi è una bassa/alta pressione, se è presente una perdita d’aria. Ma ciò che è più importante e che se viene meno l’alimentazione elettrica, sono in grado di rimanere gonfie per circa 8 ore.

La gestione della pressione e delle celle

Il dispositivo funziona a bassa pressione alternata, quindi le celle lavorano alternativamente (una cella gonfia ed una sgonfia) scaricando al 50% le varie porzioni corporee. I cicli dell’alternanza sono regolabili e possono essere adeguati a necessità terapeutiche individuali, ma non devono mai superare i 20 m.

Inoltre, durante la funzione statica, che si realizza quando tutte le celle sono gonfie allo stesso modo, si deve garantire la bassa pressione continua. La superficie deve lavorare sempre al di sotto dei 32 mmhg che rappresenta la pressione di occlusione capillare. Tale modalità deve essere utilizzata per tutte quelle patologie per cui è controindicata l’alternanza. (Fratture ossee o instabilità vertebrale)

Il dispositivo deve essere dotato di CPR che garantisce un rapido sgonfiaggio della superficie per poter eseguire in caso di necessità la rianimazione cardio polmonare anche a domicilio.

Infine, è bene ricordare che una superficie antidecubito deve sempre garantire:

  • La riduzione delle pressioni del corpo sul piano di appoggio
  • La riduzione delle forze di attrito e di stiramento
  • La dispersione del calore e dell’umidità
  • Far mantenere al paziente una corretta postura.

Fare la scelta giusta a domicilio

Come abbiamo già ricordato, le superfici antidecubito svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione e gestione delle lesioni cutanee. Per questo è importante compiere la scelta più corretta, ovvero quella che meglio risponde alle caratteristiche ed esigenze del paziente. Da qui l’importanza di osservare i parametri e le peculiarità indicate, ma anche quella di appoggiarsi alla valutazione di un operatore sanitario specializzato in Wound Care.

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